22ª AbitareOggi

22ª FIERA NAZIONALE ABITARE OGGI
25 – 27 marzo 2011 Lanciano (CH)

Ritorna con un nuovo look, tanto per stare in tema, “Abitare Oggi” che per questa 22ª edizione ha scelto di catturare l’attenzione e la curiosità dei visitatori con alcune importanti, interessanti e originali proposte. Non più una sorta di esposizione di mobili, né solo edilizia o impiantistica, ma un ventaglio di offerte diversificate e soprattutto di qualità. Ci saranno pochi, ma esclusivi pezzi designer per caratterizzare e aggiungere personalità ad una stanza e poi grande spazio all’arte in alcune sue affascinanti espressioni. Nel padiglione 2 è stato allestito addirittura un percorso, un particolare laboratorio itinerante denominato “Tra tradizione innovazione” che vedrà il legno, protagonista nelle sapienti mani degli artigiani i quali daranno prova di fantasia e abilità creando delle vere e proprie opere. Nel padiglione 3 in primo piano la pittura ad olio “Gastone art” con i quadri realizzati sotto gli sguardi dei visitatori. Quasi una galleria d’arte. Poi, per la prima volta ad “Abitare Oggi” l’arte si esprimerà anche attraverso il lavoro della chef Antonella D’Alfonso, presidente dell’Associazione Culturale Percorsi Gastronomici, che darà alcuni saggi della sua bravura e preziosi consigli di bon ton. Per tre giorni, dal 25 al 27 marzo, quindi si potrà approfittare per conoscere tante realtà ed anche per approfondire la conoscenza di alcuni settori strategici, dei quali si parla molto in questi mesi, come le energie alternative e il fotovoltaico. Un altro convegno interessante è quello sulla “Responsabilità amministrativa e i modelli gestionali di sicurezza” al quale parteciperanno tecnici ed esperti. Ma in questi ultimi anni quando si parla di casa, non si può non associarla alla casa più famosa e spiata della Penisola, quella del Grande Fratello, e allora quale miglior luogo per effettuare le selezioni di quanti (e di certo saranno moltissimi) vorranno partecipare al fortunato e seguitissimo programma? Le selezioni, infatti, si terranno all’interno di Lancianofiera, sabato 26, in una speciale “casa simbolica”.

All’interno della mostra, nel padiglione 3, uno stand sarà riservato al movimento creativo Enviconcept, che ospiterà numerose opere ed altrettanti artisti sostenitori del suo progetto.

Ecco l’elenco degli artisti (Enviconcept) presenti in fiera:

  • Serena Vizioli
  • BlowUp Pescara
  • Ettore Altieri
  • Claudio Gaspari
  • Sara Quida
  • ArkilabO
  • Adele Pratt
  • Ray K
  • Davide Di Ilio
  • Olivier Jules
  • Valentina Tirelli
  • Laura Rosati
  • Silvia Romano
  • Silvia Spadano

Rassegna stampa della mostra Toyo/Mon/Amour

Ecco una rassegna stampa della mostra Toyo Mon Amour svoltasi il 22 gennaio presso il Patriarca Store di via Nicola Fabrizi a Pescara. Clicca sui link per leggere gli articoli:

GlassClinik™

La CreAttive Factory ArkilabO prende parte alla mostra Toyo Mon Amour di Pescara esponendo una “dissacrante” creazione del designer Luca Di Cesare.
Di seguito il testo che accompagna l’opera:
“Tranci di un design che emerge dai tagli perché, alle volte, il dolore interiore deve venire in superficie e quando si vedono le prove di quel dolore si ha la consapevolezza di essere finalmente vivi; poi, veder guarire le ferite è sempre consolante!”


©2011 ArkilabO – design Luca Di Cesare

Toyo/Mon/Amour

“Toyo mon Amour”:
20 artisti abruzzesi interpretano il “calice rotto” più famoso d’Abruzzo

Una mostra? Una provocazione? “Toyo mon Amour” sarà una mini mostra-provocazione curata dal graphic designer Luca Di Francescantonio e sviluppata da 20 artisti provenienti da tutto l’Abruzzo. Nel pomeriggio di sabato 22 gennaio sarà visitabile gratuitamente in un luogo di arredamento e design, Patriarca Store, in via Nicola Fabrizi 67/69 a Pescara, a partire dalle 19.

«Il rapporto tra Pescara e l’architetto Toyo Ito, progettatore della scultura in piazza Salotto “Huge Wine Glass”, che dopo poco più di 60 giorni ha ceduto agli sbalzi di temperatura – spiega l’ideatore Luca Di Francescantonio è un rapporto particolare, a volte difficile, a volte apprezzato. Un rapporto che ci ha portato a ispirarci e proporre quella che, partendo da un esempio di rapporto locale, intende abbracciare una tematica più vasta a livello culturale: che rapporto può esistere tra l’arte contemporanea e l’Abruzzo? Quanto può essere valorizzata o apprezzata? Quanto può essere definita nei giusti spazi? E, in vista dei futuri cambiamenti della piazza: quanto Pescara e l’Abruzzo hanno un respiro “contemporaneo”?»

A partire dalle 17, esponenti dell’arte, della critica e della politica si pronunceranno sulla delicata questione della ricettività abruzzese nel campo dell’arte contemporanea in una tavola rotonda moderata dal direttore del Museo di arti contemporanee di Nocciano Ivan D’Alberto. Al dibattito, dal titolo “L’Arte in Abruzzo: è e sarà Contemporanea?”, interverranno Eugenio Cancelli (architetto, designer e docente di Storia dei Costumi e della Moda presso il Master universitario in Economia e Gestione della moda a Penne), Enzo De Leonibus (artista e direttore del Museo Laboratorio di Città Sant’Angelo), Antonio Zimarino (storico dell’arte), Veniero De Giorgi (artista) e Mauro Bianchini (gallerista). La serata si concluderà con una degustazione di vini Cantina Sangro.

A “Toyo mon Amour” parteciperanno: Erica Abelardo, Ettore Altieri, Nicola Antonelli, Marco Appicciafuoco, Arkilabo, Marco Cardone (artemad), Pedro H. Cavuti, Colleen Corradi Brannigan, deZignStudio, Davide Di Ilio,Vittoria D’Incecco, Claudio Gaspari, Ray K, Eva Laudace, Danilo Maccarone (artemad), Michele Montanaro, Adele Pratt, Pamela Testa, Serena Vizioli, Zo_Loft
Il comunicato stampa e la brochure pieghevole della manifestazione.

Tutte le opere saranno visibili online, a partire da domenica 23 gennaio, sul portale creativo Enviconcept.

ArkilabO “Style Board”

Il vento caldo inonda l’arida savana; sterminate distese di sole sfiorano le tempra del giovane cacciatore. Al di qua del mirino, l’uomo sa perfettamente come quel mezzo metro d’acciaio lucente lo separi da orribile fine. Ora, silenzio! Ascolta la natura che alza la sua voce e sovrasta tutto il circostante. Sembra suggerire quella filosofia di vita che, di padre in figlio, s’è tramandata ai posteri: “Ogni giorno una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone, altrimenti… Ogni giorno un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella, altrimenti…” poi un bagliore. Negli occhi del sognate uomo (desiger), si manifesta la consapevolezza di un giorno che inizia, di una città che si sveste dalle tenebre, di un lavoro… ehi un momento! Ma oggi è propro quel giorno… che il safari degli stili (o style bord) abbia inizio! L’impavido cacciatore (designer), forse non del tutto consapevole dell’alba ormai giunta, si lancia a capofitto, in un sogno/realtà che lo ammalia, spingendolo a radunare le sue cose. Ha preparato tutto con cura. La scelta è stata difficile, le armi (tavole) in suo possesso erano più numerose, ma per stanare la prelibata fiera (cliente), non ne porterà con se più di tre, ad evitare scelte difficili e, al contempo, confusione negli occhi del feroce obiettivo.
Questi strumenti a corredo della sua attrezzatura, il più adeguati possibili al teatro di scontro (per caratteristiche visive e formali), descrivono minuziosamente il suo trofeo (progetto). Sono un primo passo che accomuna cacciatore e preda (designer e cliente), a centrare il terreno d’azione giusto (prodotto). Anche se le difese sono eterogenee, non è detto che non si possa auspicarne una loro unione per il conseguimento dell’idea.
La battuta di caccia (l’espoizione): tutto porta e parte da qui. Questa volta si tratta di meccanismi (strumenti) micidiali, dedicati quasi completamente alla preda (cliente), che, a tal punto, deve essere assolutamente, indiscutibilmente consapevole di quello a cui sta andando incontro, ma al contempo sedando fino all’ultimo la loro natura, tanto da avvicinarsi il più possibile all’habitat dell’animale. Uno sparo e poi il buio. Una nuova luce e l’istantanea imprime nel tempo la vittoria che ora giace sotto uno stivale polveroso. Una nuovo pensiero corre nelle menti del brado branco: non importa chi, basta cominciare a correre (verso il dettaglio)!

Pubblicato sulla fanzine Carta Straccia #18, novembre 2010. L’intero numero #18 in formato digitale è online.

ArkilabO “Mood Board”

Eccoci ad una nuova puntata di “Palato”, il mensile gastronomico del creativo. Siamo oggi nella cucina dello chef (designer) di turno, per vedere cosa bolle in pentola. Lui è già al lavoro. Lo sorprendiamo proprio mentre si appresta a preparar la ricetta del giorno: mood borad (o tavola delle umori) in sapore di concept. È un piatto prelibato, per gusti raffinati; ad un primo assaggio potrebbe essere confuso con la pietanza precedentemente servita (ricordate l’ispiration board?), ma solo i palati più fini riscontreranno una maggiore cura negli alimenti usati in cottura.
Cos’è, in effetti, questa mood board? Come direbbe uno chef (di prodotto) assai rinomato: “la creazione di una mood board è un ottimo modo per traghettare i sensi del commensale all’estasi finale (il concept), dove è possibile distinguere la giusta combinazione dei sapori (colori) dai molti insipidi (non abbinabili)”. Come si capisce da questa semplice descrizione (sicuramente non accurata), una mood board è qualcosa che svela quali saranno gli effettivi ingredienti (componenti) da mescolar nel piatto (progetto), senza perdersi nei dettagli pomposi di una ricetta.
Quindi l’attento cuoco (designer) raccoglierà a se tutte quelle pietanze, intimamente legate alla preparazione del piatto, al suo stile, al suo carattere (forme, texture, colori), per poi carpirne, amalgamandole assieme, i valori legati alla pietanza finale (progetto), alla senzazione che essa suciterà nei commensali (feeling) e al modo di presentarla (tono di comunicazione), una volta giunta in tavola. Se nel probabile antipasto (inspiration board), si eran svelati tutti i presupposti (elementi) giusti per la cena che ci apprestava a consumare, con questa seconda portata se ne rintraccia la sostanza (esempi, cromachie, immagini evocative ed altro ancora).
Dunque, in qualsiasi tipologia di processo creativo, sia prima che dopo l’accostamento dei sapori (concetti, valori, parole, colori, collegati a quello che si vuole esprimere) che gestano l’antipasto perfetto (o inpiration board), era stato un lavoro di squadra (brainstorming) a presentare il piatto finale, sarà ancora lavoro di molti in cucina a sviluppare anche una mood boord ben cotta.
Mettiamo il caso, che in questo laborioso e frenetico turbinio di pietanze,mestoli e fornelli, si fosse dosato un ingrediente in più o in meno nella nostra mood board, avremmo, adesso, diverse mood board da servire: poco male; l’unione farà sempre la forza, ed alla fine la sala del ristorante non potrà far a meno di lodarla.
Come tutte le portate di una cena, che devono necessariamente esser servite (mostrate) al cliente, se a queste si aggiungerà un breve decalogo (presentazione) delle loro virtù, prima che l’avventore ne addenti un boccone, ciò allontanerà di sicuro l’ombra di un cliente non soddisfatto per ciò che ha mangiato e di uno chef (designer) arrabbiato per ciò che ha cucinato.
La cena (progettazione) va avanti scorrendo il menù, e già una nuove leccornia prende vita, ma questo lo divoreremo alla prossima portata…

…TO BE CONTINUED

Pubblicato sulla fanzine Carta Straccia #17, ottobre 2010. L’intero numero #17 in formato digitale è online.